Tutte le storie confluiscono in un punto comune...la loro fine.
~ The Twin Swords ♦ Siderhelm

Il canto delle spade


Questa pagina ospita un piccolo canovaccio di quello che, in effettivo, è il punto di vista dei protagonisti della storia del titolo 'The Twin Swords - cronache del buio & Rise of a Fallen'.

Non contiene spoiler, solo l'ottica di ogni personaggio ed il suo personale modo di raffrontarsi con il mondo che lo circonda. Nello specifico ho pensato di immedesimarmi in essi e di cercare, con le parole, di spiegare come percepiscono la situazione che stanno vivendo.

Buona lettura!


La storia delle Lame Gemelle


Le stelle cantano una canzone antica, una canzone che si perde nelle nebbie del tempo. Quella canzone, quella nenia, è simile al clangore delle lame di due guerrieri che, in battaglia, si fronteggiano, opponendosi, su diversi fronti, combattendo per un differente ideale, che sia di pace o di annientamento.

[Aruna]


Il mio nome è Aruna Ironsky, principessa di un regno che non sarà mai mio.
Il mio nome è anche demone ed il mio nome si lega al domani.
Conosco la mia natura, non la temo, la accetto poiché essa è stata plasmata secondo le trame e l'ordito del Fato.
Temetemi. Odiatemi. Ripudiatemi. Tentate di bruciarmi assieme al mio Male. Esso, tuttavia, rimarrà in voi radicato, poichè forte è l'ambizione delle Razze, poichè greve, per tutti, è il peso della sconfitta.


[Arval]


Piange il popolo, ma non minaccia rivolta. I cuori sono in fermento, la rabbia brucia, la rabbia coglie, dove vuole e come può. La posso sentire, sotto la pelle, come un fremito, di vita o forse, peggio, di morte. Dobbiamo reagire alla minaccia, dobbiamo essere sufficientemente forti da osteggiarla, da abbatterla.
La mia forza, tuttavia, è dissipata, così come la mia risoluzione. Perdendo una sorella posso dire di aver perso parte del mio mondo e delle mie origini.
Eppure l'ho sempre saputo, ho sempre saputo che lei, nella sua corruzione, sarebbe stata destinata a qualche cosa di più grande.


[Lemony]


E volgo gli occhi al cielo, in un ultimo saluto, per quello che avevo, per quanto ho perduto. Brucia la mia casa ed ardono coloro i quali ho amato. Io, unica superstite, incedo in queste terre, consapevolmente dimentica del mio passato che, sotto una volta stellata, ho finito per rimembrare. Ho paura. Del buio e dei demoni. Temo tutto quello che non conosco e che, tuttavia, potrebbe conoscere ed annientare me. Combatto, ma senza forza, perchè la mia forza sono gli altri, il mio prossimo, che ancora non riesco davvero ad afferrare e a comprendere.


[Mystral]

Rinnegato, mi rivesto del mio orgoglio per una razza che ripudia le altre. La magia è tutto quello che conosco, ma conosco anche altri aspetti di questo mondo, fatto di giochi di luce e di tenebra. Il silenzio è ciò che più amo, quello che più desidero. Posso ascoltare il battito di quello che mi circonda, posso sentire, attraverso la terra, il fluire della vita.
Vita che io amo.
L'essere cinico forse nasconde un'intrinseca codardia di fondo. Preferisco celarmi agli occhi di coloro i quali mi giudicano forte. Perchè la mia, di forza, è un'essenza dal mio corpo avulsa, che mi logora.


[Ivory]

Da bambino piangevo sempre, per ogni cosa. L'onere di mio fratello non è stato solo quello di crescermi ma, anche, di riportarmi sulla retta via tutte le volte che io, ingenuamente, imboccavo una strada sbagliata. Non ho mai imparato a discernere quello che è giusto da quello che è errato, penso che sia una mia colpa. Vedo il buono anche dove tutti, dove il pensiero comune, scorge solo il marcio ed il declino. Perciò quando guardo le stelle so che esse infondono in me una tacita speranza. Esse brillano, nel buio più profondo. La luce c'è, ci deve essere, da qualche parte, basta solo continuare a cercare.

[Desmond]

Il fuoco purifica, il fuoco consuma. Questa fiamma, questa intrinseca tenacia, è insita nell'animo di ogni creatura vivente, è istinto di sopravvivenza e di rigenerazione. Ho visto i demoni, li ho combattuti, ho vinto i demoni, senza temerli. 
Oltre i loro occhi, vuoti, la fiamma non arde, spenta è la brace, muta la voce del cuore. Li compatisco, come guardiano una spada che non mi appartiene e che non posso brandire. Anche io sono parte di questo Fato. Sono una pezzo di un'enorme scacchiera, forse l'alfiere, forse un araldo che lancia un tacito monito.



Camminiamo sul filo di un rasoio, in questa sotterranea guerra, ma non ne siamo totalmente consapevoli. E questo ci salva perchè, così, possiamo evitare di vedere l'abisso che si apre sotto ai nostri piedi.

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